
Ho voglia di scrivere, riversare i miei pensieri su una tastiera, ma non so assolutamente cosa scrivere.
Nella testa ho un pluri-incidente di idee che non fa che sanguinare, qualsiasi tipologia o forma di cerotto è inutile, piccola, insoddisfacente.
Amavo raccontare la mia vita, i viaggi, le avventure , il mio lavoro frenetico, straziante, fuori dal comune.
La vita sentimentale romanzata di qualche “amica”, ma adesso mi sento in trappola.
Ogni cosa mi sembra superficiale, estranea, surreale, più che raccontare dovrei ricordare.
L’emozione del mio lavoro, la divisa, il rumore dei motori, il decollo, le facce spaurite di qualche passeggero in preda ad un imminente crisi di panico.
I viaggi per il mondo, che arricchiscono l’anima e ci permettono di conoscere storie di donne anni luce lontane da noi, civiltà sconosciute, ambienti mondani e favelas terribilmente paurose.
Gli Amori struggenti , passionali ,gli incontenibili tradimenti, i rischi , i desideri.
Il fatto è, se oggi non parli da virologo esaminando i dati della pandemia, dell’igiene, della distanza o del complotto mondiale per evitare la produzione del vaccino e dei colpevoli che hanno cospirato la morte di migliaia di persone non ti resta che discutere da economista.
Di ripresa, di una politica combattuta, di un’Europa insanguinata, di mafiosi liberati dagli alieni. Oppure cavalcare l’ordine del giorno e trasformarsi in un rivoluzionario conservatore che cerca disperatamente una chiesa aperta dove poter predicare amore, fratellanza, accoglienza, per poi inginocchiarsi e maledire una ragazzetta pseudo- terrorista che ingiustamente è stata liberata dopo 18 mesi di prigionia con l’accusa di aver partecipato e pianificato assembramenti di volontariato umanitario.
Non posso neanche parlarvi di piatti del giorno da sfornare in case accoglienti alla Mulino Bianco, perché io non amo cucinare. Lo faccio raramente, quando mi annoio, se è necessario o se proprio m’innamoro (sporadicamente qualcuno ha mangiato le mie specialità) e a dirla tutta avrei dovuto condire i miei manicaretti con qualche goccia di arsenico a lento rilascio, ma non sono stata molto previdente, ero accecata dal sentimento.
Di amori ho qualche vago ricordo, piuttosto sfocato, l’ultimo risale a quando non avevo bisogno del reggiseno. Adesso sto trascorrendo la quarantena dai miei genitori, lontano dalla mia casa che ho comprato nella ridente Gallarate, (circondata da una pandemia ancora in corso) per un lavoro stabile che è precipitato a picco senza lo sgambetto del Covid-19, ma per colpa di avvoltoi che oziano nel sabbione alle nostre spalle e volano su jet privati per merito del nostro sudore.
Credo di aver blaterato abbastanza di tutto e niente, come quei discorsi da bar che si fanno con l’intento di sfogare il proprio Io represso al primo disgraziato che gentilmente ha solo la colpa di aver pronunciato la fatidica frase: “TUTTO BENE?”
E Voi, “TUTTO BENE…?”
Maggio 24, 2020
Parole e considerazioni “sante” Sara..non devi mollare anche se capisco che sia un momento difficile in cui è difficile vedere qualche sprazzo di luce! Ma soprattutto ti auguro di tornare a fare quello che ami quanto prima..dalle tue parole capisco ti manchi tanto!
Maggio 25, 2020
Difficile ma speriamo di transizione.
Tu come la stai affrontando?
Maggio 25, 2020
Io mi ritengo molto fortunato perché ho passato questo periodo continuando a lavorare da casa e ora vado al lavoro un paio di volte la settimana…però per la prima volta nn ho passato la Pasqua a casa ma da solo a Roma dove lavoro, è stato strano. Ah dimenticavo… i tuoi esercizi fitness sono massacranti..!!
Maggio 26, 2020
I miei esercizi???
Sono stancanti al punto da dimenticare ciò che va storto☺️
Maggio 26, 2020
Beh allora sono perfetti…nn c’è niente di meglio che faticare sgomberando la mente da tutti i pensieri!.Poi quando finisci i pensieri magari tornano ma tu sei così stanco che crolli e nn ci pensi comunque!
Maggio 28, 2020
Perfetto, hai colto il senso..